Gli studenti hanno scelto alcune delle opere studiate quest’anno e le hanno reinterpretate, cercando di mantenere la somiglianza con gli sfondi, gli ambienti, i luoghi dei dipinti, muovendosi tra l’interno e l’esterno dell’edificio scolastico. Hanno adattato abiti, creato accessori, inventato scenografie con materiali di tutti i giorni, trasformati e reinventati per l’occasione: così le scope sono diventate i fucili di Goya, le borracce si sono trasformate in bottiglie di Assenzio, le coperte in gonne, gli astucci in ferri da stiro e le pentole nell’immagine del magro pasto degli ‘Spaccapietre’, i bambolotti sono diventati i bambini simbolo di speranza del ‘Quarto stato’, gli ombrelli si sono trasformati in eleganti ombrellini ottocenteschi da passeggio… La nostra scuola per qualche ora è diventata un bar di Montmartre, un prato delle isole del sud tanto amate da Gauguin, il giardino della ‘Colazione sull’erba’ di Monet, una città spagnola in rivolta…

Le ragazze e i ragazzi delle classi terze sono stati per qualche giorno attori e registi, scenografi e costumisti, tecnici delle luci e dell’inquadratura… e poi, una volta che tutto era pronto, che gli attori erano in posa, la luce assomigliava a quella dell’opera, gli oggetti erano sistemati al posto giusto, l’inquadratura trovata e corrispondente al dipinto…solo allora, si scattava la foto.

Il senso del lavoro sta proprio nell’autonomia dei ragazzi, nel loro ricercare e inventare cose, oggetti, abiti, scene partendo dal niente. Nello studiare un’opera, la sua luce, il suo ‘taglio fotografico’, la composizione per poi ricrearla, a modo loro, a modo nostro…

Solo per poche foto si è pensato di ritoccare alcuni particolari o creare un effetto più ‘pittorico’, ma questo si è reso necessario per avvicinarci di più all’immagine originale. Il resto è tutto vero…e le mascherine lo confermano: queste immagini resteranno come ricordo e testimonianza di quest’anno così difficile in cui si sono trovate strategie alternative e si sono inventati nuovi modi e nuovi metodi per stare insieme e lavorare comunque, tanto e bene.

E alle volte pure divertendosi… complimenti agli alunni delle classi terze interessate e alla loro docente di Arte e immagine, prof.ssa Martina Dalla Stella!

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